Onorevoli Colleghi! - Ogni anno in Italia si registrano circa 4.000 morti per incidenti domestici dovuti a fuga di gas.
      È ancora vivo in noi il ricordo della tragedia di via Ventotene a Roma nella quale numerose persone persero la vita a seguito di un'esplosione di una miscela gas-aria, nonché dell'esplosione avvenuta in un condominio di Vezzano Ligure che ha provocato un'altra tragedia. Migliaia sono poi gli incidenti sfiorati.
      C'è dunque nel nostro Paese una carenza di misure di sicurezza per la tutela dell'incolumità delle persone all'interno delle loro abitazioni.
      È noto infatti a tutti che oggi un qualsiasi individuo può aprire il rubinetto di erogazione del gas senza che ci sia fiamma, creando così una miscela esplosiva gas-aria che, in presenza di qualsiasi innesco (un interruttore, una presa del frigorifero) può causare un'esplosione con conseguente crollo delle strutture portanti del fabbricato, come appunto è avvenuto in via Ventotene.
      Numerosi sono inoltre i tentativi di suicidio di persone che cercano nel gas una morte dolce, ignorando che il gas metano non contiene ossido di carbonio come il vecchio gas di città e che il danno lo fanno gli altri più che a se stessi provocando l'esplosione di interi palazzi. Tale situazione di vulnerabilità potrebbe essere eliminata inserendo in ogni appartamento degli apparecchi in grado di rilevare la presenza di gas e di interrompere automaticamente il flusso prima che si raggiunga la soglia di saturazione che, per il metano, varia dal 5 al 15 per cento e, per il GPL, dal 2 al 9 per cento. Per tutti questi motivi si raccomanda una rapida approvazione della presente proposta di legge, che prevede, appunto, l'obbligo di adottare misure idonee per impedire le esplosioni derivanti dagli impianti utilizzatori di tipo domestico alimentati a gas combustibile.

 

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